Stipsi e fibra (a cura di Barbara Fedrigo e Marilena Casu)

COS’E’ LA STIPSI?

Per stitichezza si intende un’affezione caratterizzata da un transito rallentato e difficoltoso delle scorie digestive nel colon e da una diminuita frequenza della evacuazioni.
Nel soggetto stitico lo svuotamento dell’alvo, che normalmente avviene una volta al giorno, è meno frequente.
Si tratta di una problematica particolarmente evidente dei paesi occidentali ed è in continuo aumento; colpisce entrambi i sessi ma con prevalenza di quello femminile senza distinzione di età. La stipsi non è una malattia ma deve essere considerata come un sintomo, che va indagato e la sua causa va riconosciuta ed eliminata.

STITICHEZZA SECONDARIA E PRIMARIA

E’ possibile individuare due categorie principali di stitichezza, secondaria e primaria.
Senza addentrarci nella analisi delle cause secondarie che sono legate ad alterazione organiche (neoplasie, diverticolosi, briglie o volvoli intestinali) in questa sede ci preme analizzare la stitichezza primaria che invece è legata a cause funzionali o comportamentali che possiamo eliminare facilmente con interventi naturali di tipo rieducativo.

ANALIZZIAMO LE CAUSE:

Queste forme infatti rappresentano la grande maggioranza delle stipsi e i fattori causali possono essere così sintetizzati:

  1. Alimentazione scorretta: scarso contenuto di fibre alimentari, carboidrati raffinati e zuccheri in eccesso, modificazioni brusche della dieta abituale e scarso apporto idrico: tutti fattori che potrebbero essersi manifestati con forza in questo periodo di lockdown, parola inglese che va tanto di moda ma che se la traduciamo significa confinamento.
  2. Sedentarietà e scarsa attività fisica.
  3. Cambiamento di ambiente e abitudini infatti molti di noi sono stati costretti allo smart working o peggio alla inattività lavorativa.
  4. Abuso di farmaci o sostanze tossiche (analgesici, antidepressivi, lassativi stessi).
  5. Fattori psicologici ed emozionali negativi.
  6. Particolari condizioni di convivenza che possono inibire lo stimolo defecatorio.

LA STIPSI DURANTE IL LOCKDOWN

Sebbene tante possano essere le forme di stitichezza quante le cause che concorrano a determinarle sembra quasi che in questo particolare momento storico noi non ce ne facciamo mancare nemmeno una. In questo periodo si riscontra, infatti, un aumento marcato del problema stitichezza per gran parte della popolazione e si è notato che gli anziani ne soffrono maggiormente ma non dimentichiamo i bambini e gli adolescenti che, avendo fatto sempre più ricorso in questo periodo a comfort food senza adeguata attività fisica, hanno messo a dura prova il loro intestino.

LA MEDICINA DI SEGNALE CURA LA STITICHEZZA
Come medico di segnale ritengo che il trattamento della stitichezza debba basarsi su un approccio olistico che privilegi sempre le interconnessioni tra i diversi sistemi dell’organismo, senza prendere minimamente in considerazione la terapia farmacologica, in modo da recuperare, insieme alla funzionalità intestinale anche un’ottimale condizione psicofisica.
Pertanto le nostre strategie di cura si basano sul ripristino di una corretta alimentazione, la ricostruzione di una flora eubiotica del microbiota intestinale e la pratica di una maggiore attività fisica.
L’approccio terapeutico del medico di Segnale viene effettuato in relazione alle caratteristiche del soggetto e alle modalità di manifestazione della stitichezza.

STRATEGIE

Importante e basilare una alimentazione normocalorica e normoproteica, ricca di fibra seguendo le indicazioni della Medicina di Segnale con il corretto abbinamento ad ogni pasto di proteine fibre e carboidrati.
Ricordiamo l’importanza dell’acqua e dei grassi, ad esempio l’olio di oliva che favorisce un ottimale peristalsi intestinale e da non limitare perché calorico.
Consiglio sempre alle pazienti di preparare ogni mattina 4 bottiglie di acqua da 500 ml ciascuna, semplice o in tisana non zuccherata e ripromettersi di berle durante la giornata.

PER SAPERNE DI PIU’:

La fibra si divide in due tipi: la fibra solubile e la fibra insolubile.
La prima è quella contenuta in frutta, verdura e legumi ed è di grande utilità nel creare il bolo alimentare assorbendo velocemente acqua. Nel suo transito nell’intestino tenue la fibra favorisce la peristalsi e la relativa pulizia; tuttavia essa viene completamente smontata prima del termine dell’intestino.
La fibra insolubile esercita le stesse funzioni in maniera più marcata ma poi viene espulsa dall’intestino insieme alle feci rendendo il transito più veloce e lo scarto maggiore.
La fibra insolubile, infatti, si trova nei semi, cereali, legumi e noci e nelle parte dure di alcune verdure gambi di carciofo centro dell’ananas bucce e cuore del cavolfiore: essa resiste alla digestione nel primo tratto del nostro intestino dove opera principalmente la fibra insolubile e agisce come una spugna in grado di legare a sé le sostanze nocive che non vanno assorbite e non vanno portate in circolo con un benefico effetto disintossicante per l’organismo che le espelle col le feci.
La fibra insolubile svolge anche un ruolo fondamentale nel nostro colon perché mantiene in equilibrio l’ecosistema dei batteri che lo popolano.
Regolarità significa una defecazione quotidiana ossia significa andare in bagno una volta al giorno (anche due va bene) e principalmente al mattino.