Il Mais

La polenta rappresenta un’ottima fonte di carboidrati e il mais, il cereale utilizzato per la sua preparazione, non contiene glutine e questo ci avvantaggia nel nostro tentativo di variare il più possibile le fonti alimentari.

Il mais, per contro, ha un alto contenuto di nichel che lo rende piuttosto difficile da gestire a tutte quelle persone che, con problemi d’intolleranze e con problematiche legate alla pelle, devono impostare un’ampia rotazione di cibi ad alto contenuto infiammatorio.

Dobbiamo poi porre la massima attenzione anche alla qualità del cereale che andiamo a comprare.

E’ difficile trovare mais integrale poiché l’industria alimentare, che si è sviluppata alle spalle di questo cereale, ne ha completamente snaturato le caratteristiche e l’uso.

Partiamo dal mais in scatola che è tutto raffinato e privato del germe, il pop corn che compriamo fuori dalla multisala che è un agglomerato di mais raffinato sale e grassi idrogenati.

Tutto il mais circolante poi è molto trattato e spesso proviene da coltivazioni totalmente OGM.

Sembra impossibile immaginare che le tortillas dei Maya, detto anche popolo del mais, perché per generazioni e generazioni hanno tratto sostentamento dalla farina che si ricava dalla pannocchia, siano oggi alla base del mefitico HFCS: High Fructose Corn Syrup che oggi è usato per dolcificare tutte le bibite gassate ed è alla base della nostra alimentazione.

Questo mega acronimo rappresenta la nuova vittoria dell’industria alimentare nella preparazione di alimenti a poco prezzo per l’acquirente e caro prezzo per la salute di chi lo mangia.

Il mais è una pianta mirabile per quanto riguarda la resa produttiva al punto che nel secondo dopoguerra una politica di produzione intensiva ha portato questa coltura a guadagnarsi la pole position negli Stati Uniti.

Granoturco ovunque, estese piantagioni che poi devono essere in qualche modo immesse nel mercato: gran bel problema perché la popolazione mai sarebbe riuscita a mangiare tortillas o polenta tutti i giorni.

Ecco che allora si è pensato di utilizzarlo per la nutrizione animale o per la produzione di olio di mais che serve per friggere e se idrogenato diventa margarina e da ultimo, ciliegina sulla torta, il mais è diventato HFCS ossia lo sciroppo di mais ad alto contenuto di fruttosio, una manna dal cielo di un’estrema versatilità di utilizzo, presente in tutti i cibi inscatolati, in tutti i piatti pronti, in tutte le bevande zuccherate e in tutti i fast food del pianeta.

E se noi siamo quello che mangiamo per la proprietà transitiva noi stiamo per diventare mais.

Barbara Fedrigo