Pesce fresco o surgelato?

Quasi 7500 chilometri di litorali marini, 6000 di fiumi lunghi oltre i 100 chilometri, 2700 kmq di laghi, possiamo dire che in Italia, la vita legata anche all’acqua.

Gran parte della nostra cucina è imperniata su piatti di pesce. Esiste a livello regionale, una grande varietà di pesci utilizzati e tecniche differenti per cucinarli, anche se poi di fatto mangiamo sempre i soliti 4 tipi di pesce e li cuciniamo sempre in due o tre maniere.

E’ bene variare la nostra alimentazione e mangiare anche il pesce, scoprendo magari il piacere di specie più sostenibili, ma non meno gustose che spesso sono anche economicamente più accessibili.

Ovviamente meglio il pesce fresco e meglio se è pescano che di allevamento, ma anche il pesce congelato non va demonizzato. Ovviamente sconsigliamo piatti pronti e poi congelati.

Cambiano i prezzi e cambia la qualità, ma si sa il pescato è carente!

Meglio sempre acquistare il pesce intero piuttosto che quello sfilettato, almeno sarete sicuri di quello che comprerete e cucinerete.

Infatti, un’inchiesta di Altroconsumo evidenzia che dei 160 campioni di pesci e molluschi acquistati in 55 punti vendita sparsi per l’Italia, ben 71 (il 44%) sono risultati essere “altro” rispetto a ciò che era indicato in etichetta.

Per essere sicuri di comprare quello che si vuole bisogna andare al supermercato, anche se a volte la qualità può risultare inferiore rispetto alla pescheria. Ad ogni modo anche il pesce, come la carne deve essere etichettato ed ecco cosa troverete indicato:

–        Denominazione commerciale o scientifica della specie

–        Metodo di produzione; pescato in mare, in acque interne (fiumi e laghi) o allevate

–        Zona di cattura: nel caso di pesci pescati in mare deve essere indicata la zona Fao sia per il pesce fresco che per quello congelato

L’altro argomento che va trattato è la presenza del mercurio nel pesce. Questo metallo sta contaminando sempre di più i grandi predatori come il pesce spada e il tonno. I problemi derivano principalmente dal metilmercurio, la forma di mercurio legata all’azione di alcuni microrganismi acquatici: è la forma di mercurio più tossica. Il metilmercurio ha infatti maggiore capacità di penetrare nel nostro organismo, accumulandosi più che altro nei globuli rossi si diffonde nel corpo attraverso il sangue.

E’ in grado di passare nel latte materno e di attraversare la placenta, la barriera cerebrale e quella cerebrospinale, raggiungendo così cervello e sistema nervoso centrale. Studi recenti hanno confermato il nesso tra l’esposizione fetale al metilmercurio e il ridotto sviluppo neurologico del bambino. Non sono stati evidenziati effetti negativi a livello neurologico nel caso della popolazione adulta.

Per cercare di evitare il problema vi consigliamo di scegliere i pesci che sono meno soggetti all’inquinamento da mercurio.

Quali sono? Quelli di taglia più piccola e quelli non carnivori. Infatti il mercurio tende ad accumularsi nei pesci predatori, quelli che si nutrono di altri pesci, meglio scegliere quelli con una catena alimentare corta.

Per gli adulti, è bene non consumare più di una porzione alla settimana di pesci predatori: pesce spada, tonno, squalo, verdesca, smeriglio, palombo, marlin, luccio.

Via libera a: sardine, sgombri, branzini, orate, sogliole, trote, salmone ecc

Il consumo di tonno in scatola è considerato più sicuro, perché i pesci utilizzati sono generalmente di più piccole dimensioni e quindi più giovani: il loro contenuto di mercurio è limitato, DietaGIFT comunque ne consiglia un utilizzo limitato.

Parliamo ora del pesce congelato, un conto è il pesce pescato e congelato e un conto sono i famosi filetti di pesce fritto.

In ltalia il consumo di surgelati è elevatissimo (otre 800.000 tonnellate all’anno).

Per quanto riguarda i bastoncini di pesce, tanto amati e consigliati dal mitico Capitan Findus….prima anziano, poi giovane e muscoloso e infine nuovamente anziano ( per dare alla mente delle mamme, persona decisiva all’acquisto in famiglia, più sicurezza!)…. si tratta quasi sempre di merluzzo pescato nell’Oceano Atlantico o nel Pacifico e a differenza del pesce fresco o di quello surgelato non cucinato c’è l’obbligo di indicazione della specie in etichetta, per quanto riguarda il merluzzo ne esistono ben 11 specie diverse. Attenzione a leggere bene le etichette, ad aromi e oli usati –  per quanto riguarda l’olio per la pre-frittura spesso trovate la dicitura poco rassicurate di olio vegetale –  per la tanto amata glassa piena di zucchero e sale che li riveste. Ovviamente sono bocciati da DietaGIFT, se proprio dovete comprarli, ma non credo che nessuno vi costringerà a farlo, scegliete quelli con la percentuale più alta di pesce che di solito si aggira intorno al 60%.

Si avvicina l’estate, molti di voi andranno al mare…alcuni avranno l’onore di essere in spiagge meravigliose con piccoli chioschetti dove a pranzo servono il pesce pescato al mattino…bhè gustatevelo e solo così assaporerete il vero gusto del mare…e altro che Capitan Findus!